Molti studiosi si sono soffermati 
								  sull’itinerario della 
								  via pubblica Flaminia, 
								  dando varie interpretazioni sul suo percorso, 
								  sull’impianto stradale, sui manufatti 
								  architettonici, sui ritrovamenti archeologici 
								  ai margini del suo tracciato, ma poco sul 
								  nostro territorio è stato approfondito lo 
								  studio sugli itinerari laterali di questa 
								  autostrada antica e poco su quanto i toponimi 
								  attuali hanno lasciato il segno sul 
								  territorio. Ci occupiamo in questa relazione 
								  dei primi percorsi preromani e romani, fino a 
								  toccare - in seguito nelle prossime 
								  pubblicazioni - le conquiste dell’Esarcato 
								  ravennate e quelle longobarde coinvolgendo 
								  nelle interpretazioni il passaggio del culto 
								  dal paganesimo al cristianesimo..
								  
								  La storia locale, anche se marginalmente, in 
								  via indiretta ha dato una base a questo studio 
								  e molti sono gli autori da ricordare che, per 
								  i loro testi editi e per i loro manoscritti, 
								  si sono avvicendati dal XVI sec. ad oggi: 
								  Leonardo Jacopini; 
								  Francesco Bricchi; 
								  Antonio Gucci; 
								  Giuseppe Mochi; 
								  Luigi Rossi; Gottardo Buroni; 
								  Vincenzo Faraoni; 
								  Giuseppe Palazzini; 
								  Carlo Arseni; Mario 
								  Luni; Ernesto 
								  Paleani; Celestino Pierucci ed Alberto 
								  Polverari.
								  
								  Questa pubblicazione è la ricerca per la 
								  individuazione di un collegamento (primo 
								  itinerario) tra la via Flaminia antica - 
								  precedentemente era un antico percorso di 
								  transumanza montano - e Maiano-Isola di Fano 
								  passando di lato al sito di Coltona e 
								  l’esistenza di un 
								  diverticulum, 
								  che da Ponte Taverna a Cagli (secondo 
								  itinerario) va verso 
								  Pirum 
								  per finire a Senigallia. Siculo Flacco 
								  agrimensore vissuto tra il I e II sec. d.C. 
								  descrive la classificazione delle strade: “
								  accanto alle 
								  grandi arterie costruite a spese dello stato 
								  per collegare centri o zone importanti da un 
								  punto di vista economico o militare, troviamo 
								  tutta una serie di vie secondarie nate dalla 
								  necessità contingente di unire tra loro, o con 
								  l’asse principale, i centri minori o i nuclei 
								  sparsi per la campagna, per cui la rete 
								  stradale di una determinata zona è l’insieme 
								  di assi viari legati tra loro da ben definiti 
								  rapporti gerarchici”.
								  
								  Ricordiamo un altro itinerario (secondo 
								  percorso) che abbiamo fatto per individuare 
								  altri collegamenti logici con i centri minori: 
								  il percorso che collega la via consolare ad un
								  municipium 
								  è il 
								  diverticulum 
								  che da il piano di S. Lazzaro e S. Anastasio 
								  fino al Piano di Valeria località famosa per 
								  essere il sito dove è ubicato il 
								  municipium 
								  romano di 
								  Pitinum mergens.