"Progetto TerreTemplari"
              Prodotti certificati del periodo medievale 
 
             
             
            
            
            Medioevo a tavola
            Cucina medievale nel
            periodo delle Crociate
            Cereali
            Nei primi
            secoli del Medioevo il tradizionale modello cerealicolo dell'età
            classica perse, in alcune aree dell'Europa, quella centralità
            produttiva che aveva costituito il fondamento alimentare durante
            l'Impero romano. In particolare nell'Italia del nord si verificò
            "un crollo clamoroso della produzione del frumento a
            vantaggio di cereali minori come segale, spelta, orzo,
            grano saraceno, miglio, avena e sorgo.
            Almeno fino al XIII secolo il grano tenero resterà
            appannaggio dei ricchi mentre nell'Italia del sud il frumento
            continuò ad essere, senza soluzione di continuità con la romanità,
            il cereale di riferimento sia per le classi ricche sia per i ceti
            meno abbienti. Dal farro dell'antichità si inizia lentamente a
            produrre grano tenero, più facile da raccogliere e di maggior resa,
            mentre sul modello barbarico continentale ebbe un forte impulso
            l'attività silvo-pastorale. Bisogna attendere l'età comunale per
            assistere all'aumento generalizzato della produzione di frumento a
            cui verrà dedicata una crescente quantità di terreno, divenendo
            unitamente alle verdure, predominante sull'alimentazione di origine
            animale come carne e latticini.
            
            
            
            
            
            
            .Un
            fornaio sorpreso ad imbrogliare i clienti viene punito venendo
            trascinato per il paese su una slitta, con delle fette di pane
            legate attorno al collo.
            
            
            
            Prima
            del XIV
            secolo il pane
            non era un alimento molto diffuso tra le classi inferiori,
            specialmente nel nord dove il grano cresceva con maggior difficoltà.
            La dieta basata sul pane diventò gradualmente più comune nel corso
            del XV
            secolo e
            quest'alimento sostituì i pasti intermedi che fino ad allora erano
            basati su farinate e polente. Il pane lievitato era
            più comune nelle regioni del sud in cui il grano cresceva più
            facilmente, mentre al nord o nelle zone di montagna si usava pane
            non lievitato di orzo, cereale che era comunemente usato anche
            per nutrire gli animali e
            pane di segale o
            avena; questo tipo di pane era usato comunemente anche come
            rancio per le truppe.
             
            
            Un fornaio con
            il suo aiutante. Come si vede dall'illustrazione, la forma più
            comune per il pane era quella rotonda
            
            
            
            Il riso per
            tutto il Medioevo rimase un costoso prodotto d'importazione e si
            iniziò a coltivarlo nell'Italia
            settentrionale soltanto
            verso la fine dell'epoca. Il grano era comune in tutta Europa ed era
            considerato il più nutriente di tutti i cereali e di conseguenza il
            cereale più prestigioso e più caro. La farina bianca
            e finemente raffinata comune al giorno d'oggi era riservata alla
            produzione del pane delle classi superiori. Scendendo dalla scala
            sociale il pane diventava più grezzo e scuro, e il suo
            contenuto di crusca aumentava.
            
            
            Quando
            il grano scarseggiava o c'era una vera e propria carestia,
            i cereali potevano essere sostituiti con alimenti più economici e
            meno pregiati come castagne,legumi secchi, ghiande,
            semi di felce e
            un'ampia varietà di vegetali più o meno commestibili.
            
            
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            Una
            delle portate più comuni di un pasto medievale, sia che si
            trattasse di un banchetto che di un semplice spuntino, erano gallette
            o crostini, pezzi di pane secco che potevano essere fatti
            rinvenire inzuppandoli in un liquido come il vino,
            il brodo,
            una zuppa o una salsa e quindi mangiati. Sulle tavole medievali si
            poteva vedere altrettanto frequentemente la pappa di frumento,
            una farinata molto densa spesso preparata con brodo di carne e
            insaporita con spezie. Le farinate venivano preparate con ogni tipo
            di cereale e potevano essere servite anche come dessert o
            come pietanza per i malati se preparate con latte o latte
            di mandorla e addolcite con lo zucchero.
            In tutta Europa erano comuni torte salate farcite con carne,
            uova, verdure o frutta, così come pastine, frittelle, ciambelle e
            altri dolcetti simili. Nel tardo Medioevo si cominciarono a mangiare
            per dessert biscotti,
            specialmente di tipo simile al wafer,
            che diventarono un alimento particolarmente prestigioso. I cereali,
            sia sotto forma di briciole di pane che di farina, erano usati anche
            come addensanti per zuppe e stufati, sia da soli che insieme al
            latte di mandorle.
             
            
            
            
            
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